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Cambiamento climatico

Quello che facciamo

Combattere il cambiamento climatico

Gli agricoltori europei, i proprietari forestali e le loro cooperative sono i primi ad avvertire l'impatto del cambiamento climatico. Dato l'aumento di eventi meteorologici estremi, l'adattamento è una preoccupazione attuale per l'agricoltura e la silvicoltura. I dibattiti generali sull'agricoltura spesso trascurano il fatto che gli agricoltori stanno già attivamente riducendo le emissioni di gas a effetto serra. Dal 1990, hanno ridotto le emissioni di oltre il 20%, continuando a garantire qualità e produttività elevate.

Miglorare l'efficienza

Gli agricoltori, i proprietari forestali e le loro cooperative migliorano costantemente la loro efficienza, rafforzando il legame tra mitigazione e adattamento: di fatto, lo fanno già da molto prima che si introducesse il concetto di economia circolare per la prima volta.

Quello che crediamo

Promuovere il sequestro di carbonio

Gli agricoltori si impegnano ad attuare l'accordo di Parigi e ad affrontare la sfida di produrre derrate alimentari per una popolazione in crescita. L'agricoltura e la silvicoltura sono partner indispensabili: sono gli unici settori capaci di equilibrare e rimuovere naturalmente le emissioni dall'atmosfera. Inoltre, hanno un ruolo chiave da ricoprire nella transizione dall'economia fossile alla bioeconomia. Crediamo che gli agricoltori europei, i proprietari forestali e le loro cooperative possano davvero diventare promotori della cattura e dello stoccaggio del carbonio!



Quello che chiediamo

Coerenza politica

Chiediamo alle istituzioni europee di garantire coerenza politica nell'UE e a livello internazionale, per attivare investimenti pubblici e privati che contribuiscano all'azione climatica. Una crescita economica sostenibile, inclusi meccanismi commerciali e di mercato, può gettare ponti tra diverse parti del mondo, promuovendo nel contempo prodotti, bioenergia e norme di produzione europei efficienti in termini climatici. Essa può anche aiutare a garantire una riorganizzazione efficace della catena di approvvigionamento. Ciò stimolerebbe una crescita sostenibile che, a sua volta, garantirebbe un reddito adeguato per la comunità agricola.